Manlio Dinucci
Geografo. Ultimi lavori pubblicati: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016; Guerra nucleare. Il giorno prima. Da Hiroshima a oggi: chi e come ci porta alla catastrofe, Zambon 2017; Diario di guerra. Escalation verso la catastrofe (2016 - 2018), Asterios Editores 2018.
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Ad agosto 2020 la NATO affidò a due collaboratori dell’ex segretario di Stato John Kerry uno studio per giustificare la creazione da parte dell’Alleanza Atlantica di una banca. Gli esperti hanno presentato dapprima un rapporto all’Atlantic Council, dove è stato discusso dai partner dell’Alleanza, poi un successivo al Center for American Progress, dove è stato adottato dal “presidente eletto” Joe Biden. Il modo di ragionare per convincere i dirigenti USA è cambiato: Barack Obama aveva finanziato l’ecologia, Joe Biden finanzierà la difesa.

Per il presidente George H. Bush, lo scopo dell’operazione “Tempesta del deserto” non era tanto sconfiggere l’Iraq, ma soprattutto instaurare, in accordo con l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, Michail Gorbaciov, un “Nuovo Ordine Mondiale”. Si trattava di prendere atto dell’agonia dell’Unione Sovietica e creare un mondo governato dagli USA, garantendo ai sovietici il rispetto dei loro interessi.

Da un processo ingiusto – quello di Londra a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks – è scaturita una sentenza che a prima vista appare giusta: la non-estradizione del giornalista negli Stati uniti, dove lo attende una condanna a 175 anni di reclusione in base alla Legge sullo spionaggio del 1917. Resta da vedere, al momento in cui scriviamo, se e in che modo Assange verrà scarcerato dopo sette anni di confino all’ambasciata ecuadoregna e quasi due anni di carcere duro a Londra.
Si parla di (...)

L’amministrazione USA cerca di far dimenticare che cos’è un’esplosione nucleare diffondendo istruzioni su cosa bisogna fare per proteggersi dal Covid-19 in caso di attacco nucleare. Disgraziatamente, le radiazioni ucciderebbero al massimo entro due settimane tutte le persone colpite, contaminate o no dal Covid.

È una vicenda estremamente grave: nella massima discrezione, gli Stati membri della NATO e dell’Unione Europea si sono astenuti all’ONU su una risoluzione contro il nazismo; un’ammissione vergognosa. Dalla fine della seconda guerra mondiale, la CIA e in seguito la NATO hanno riciclato molti criminali un po’ ovunque nel mondo, ultimamente nei Paesi baltici e in Ucraina. Costoro veicolano l’ideologia razzista che non hanno mai abbandonato.

Il presidente Biden, notoriamente rimbambito, non potrà esercitare il potere. L’incombenza spetterà al futuro segretario generale della Casa Bianca. Il programma di politica estera della nuova amministrazione è già stato elaborato da un gruppo bipartisan. Alla segreteria di Stato dovrebbe accedere Susan Rice, ex consigliere per la sicurezza dell’amministrazione Obama.

L’Unione Europea ha creato un organismo, il Recovery Fund, per incrementare gli investimenti pubblici e le riforme, all’indomani della crisi del COVID-19. L’opinione pubblica dei Paesi dell’Unione crede che serva a finanziare i settori economici e sociali più duramente colpiti. Non è così. In Italia un sesto della somma del Recovery Fund – 30 miliardi di euro sui 209 a disposizione – ¬sarà impiegato nell’industria della difesa, come in precedenza promesso alla NATO.

La guerra che si preannuncia nel Mediterraneo stabilirà chi ha il diritto di sfruttare i giacimenti di gas e chi potrà trasportarlo. Diversamente da quanto comunemente si crede, la Turchia non solo abusa militarmente dei propri vicini, rivendica anche diritti che non sono mai stati definiti e che finora non sono mai stati una posta fondamentale.

Emma Arbuthnot è la giudice capo che, a Londra, ha istruito il processo per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove lo attende una condanna a 175 anni di carcere per «spionaggio», ossia per aver pubblicato, quale giornalista d’inchiesta, prove dei crimini di guerra degli Stati uniti, tra cui video sulle stragi di civili in Iraq e Afghanistan. Al processo, assegnato alla giudice Vanessa Baraitser, è stata respinta ogni richiesta della difesa.
Nel 2018, dopo che è caduta l’accusa di (...)

La manifestazione del 12 settembre a Roma «Stop 5G» si focalizza a ragione sulle possibili conseguenze delle emissioni elettromagnetiche per la salute e l’ambiente, in particolare sul decreto che impedisce ai sindaci di regolamentare l’installazione di antenne 5G sul territorio comunale.
Si continua però a ignorare un aspetto fondamentale di questa tecnologia: il suo uso militare.
Ne abbiamo già parlato , ma con scarsi risultati.
I successivi programmi varati dal Pentagono, ufficialmente (...)

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