Zelensky, invitato a Washington da Biden, preme sul Congresso perché approvi la legge di spesa che include altri 50 miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina. Scrive il New York Times: “La controffensiva ucraina lanciata sei mesi fa è fallita. Kiev deve fare i conti con il calo del personale militare, delle riserve di munizioni e del sostegno Occidentale. Mosca sta dimostrando la capacità di sostenere una guerra prolungata.” In tale situazione, scrive sempre il New York Times, “Stati Uniti e Ucraina sono alla ricerca di una nuova strategia dopo il fallimento della controffensiva: il Pentagono invia il generale Aguto, che comanda il sostegno all’Ucraina da una base in Germania, a trascorrere lunghi periodi di tempo a Kiev. Il generale Aguto lavorerà più direttamente con la leadership militare del Paese”.

Mentre continuano ad alimentare direttamente e tramite la NATO la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti continuano a sostenere Israele nella guerra a Gaza. Il piano dei capi di Israele prevede la deportazione della popolazione di Gaza nel deserto del Sinai e la cancellazione di Gaza quale territorio palestinese, facendo poi la stessa cosa con la Cisgiordania. La strategia statunitense, sostenuta da Israele, mira ad allargare la guerra nella regione mediorientale, dove gli USA stanno perdendo la loro posizione predominante di fronte all’avanzare dei progetti politico-economici di Cina e Russia, tra cui il prossimo allargamento dei BRICS ad Iran e Arabia Saudita.

Per sostenere questa strategia di guerra gli Stati Uniti continuano ad accrescere la loro già enorme spesa militare. Il Senato ha approvato una legge sulla Difesa da 886 miliardi di dollari, cui si aggiungono altre spese di carattere militare portando il totale a circa la metà della spesa militare mondiale.