I bombardamenti aerei francesi su Konna hanno fatto più morti tra i civili che tra gli islamisti, ma i media francesi tacciono sui "danni collaterali" e sottolineano il "discorso militarista e trionfalista" di Parigi.

È ciò che riferisce il corrispondente di RussiaToday, Wancha Gonzalo, che da Konna riporta che gli islamisti non sono stati battuti, ma si sono semplicemente ritirati.

A proposito del numero delle vittime, il corrispondente di RussiaToday cita il caso specifico di uno dei 25 villaggi che compongono la località di Konna.

"Il bilancio finale della liberazione è certamente deplorevole. Secondo la nostra indagine, l’aviazione francese aveva fatto solo due morti tra i ribelli. Ma è stata la popolazione che ha pagato il conto più pesante: 14 civili sono stati uccisi dalle bombe francesi", dice il corrispondente di Russia Today [Guarda il video].

"Al momento del bombardamento, non ero a casa. Stavo pregando quando sono venuti a dirmi che la mia famiglia era stata bombardata. Hanno distrutto tutto quello che avevo: la mia famiglia e i mezzi di sussistenza", ha denunciato davanti alla telecamera di RussiaToday, Idriss Meiga, un agricoltore di Konna, la cui moglie e 3 bambini (di 11, 10 e 6 anni ) sono stati uccisi nel raid aereo francese.

Idriss Meiga medita sulle tombe dei propri cari. Sua moglie e i suoi tre figli sono stati uccisi dalle bombe dell’aeronautica militare francese.

Sempre da Konna, il corrispondente di RussiaToday riporta anche la tragedia familiare di Kampo. "Quando sono iniziati i bombardamenti, l’intera popolazione è fuggita spaventata. La famiglia di Kampo ha perso due dei figli, annegati nel tentativo di sfuggire ai bombardamenti."

Abdul Kampo spiega, da parte sua, che la famiglia ha dovuto prendersi cura dei tre figli di una madre uccisa nel bombardamento. "Il piccolo arrivò di corsa e ci ha detto che la madre era stata uccisa. L’ho portata a casa. La madre è morta dopo aver agonizzato per un’ora. Ha lasciato i tre figli. Ora hanno solo noi", ha detto Abdul Kampo.

Il reportage indica inoltre che voci iniziano a farsi sentire in Mali, ricordando che i crimini di guerra commessi da qualsiasi belligerante devono essere presi in considerazione e puniti ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1949.

Fonte: Russia Today
Traduzione di Alessandro Lattanzio