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Se negli ultimi due decenni la distruzione di cinque Stati del Medio Oriente Allargato ha richiesto guerre sanguinose, in Libano la guerra i libanesi se la sono fatta da soli, pur senza rendersene conto. La Resistenza ha assistito impotente al crollo del Paese. È la dimostrazione che si può vincere una guerra senza doverla necessariamente fare.

Joseph Kechchian, celebre politologo statunitense che lavora per l’Arabia Saudita, in un articolo pubblicato da Foreign Policy ha presentato un progetto di divisione del Libano . Il ragionamento di Kechchian si fonda sulla costatazione del fallimento storicamente dimostrato del sistema confessionale (o piuttosto “consociativista”, secondo la terminologia di Arend Lijphart). Tuttavia, il politologo non propone una divisione fisica del Paese, bensì avanza l’ipotesi di separare gli sciiti dal (...)

Nel discorso televisivo del 29 settembre 2020 il segretario generale dello Hezbollah, sayyed Hassan Nasrallah, ha risposto agli ammonimenti del presidente francese e alle minacce del primo dei due primi ministri israeliani, Benjamin Netanyahu.
Riferendosi al ruolo della Francia nella crisi libanese, il leader dello Hezbollah si è detto stupito delle interferenze dei quattro ex primi ministri (Saad Hariri, Tammam Salam, Fouad Siniora e Nagib Mikati) che vogliono designare il futuro governo (...)

Il 29 settembre 2020, intervenendo in videoconferenza all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il primo dei due primi ministri israeliani, Benjamin Netanyahu, si è gingillato con i nervi dei libanesi .
Parlando dell’esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto scorso − senza peraltro precisare se a suo parere si sia trattato di un incidente o di un atto di guerra − ha indicato il luogo dove potrebbe avvenire la prossima esplosione: a Jnah, periferia di Beirut, dove, sostiene Netanyahu, a 50 (...)

Nel ruolo di Deus ex machina, il presidente Macron ha dato i voti ai dirigenti libanesi. Sicuro della propria superiorità, ha dichiarato di vergognarsi del comportamento della classe politica libanese. Ma non è altro che una brutta pièce teatrale. Sottobanco s’impegna a distruggere la Resistenza e a trasformare il Libano in un paradiso fiscale.

Il primo ministro israeliano ha ordinato la distruzione di un deposito d’armi dello Hezbollah a Beirut con una nuova arma che, non ancora ben sperimentata, ha causato ingenti danni, ha ucciso più di un centinaio di persone, ne ha ferite 5.000 e ha distrutto molti edifici. Questa volta Benjamin Netanyahu difficilmente potrà negare.

Una nuova arma è stata usata a inizio luglio contro sette imbarcazioni iraniane nel Golfo Persico e nuovamente il 4 agosto, nel porto di Beirut.
Nelle otto esplosioni si è formata una nuvola di fumo diversa da quella delle esplosioni convenzionali, ha assunto infatti la forma di fungo, caratteristica delle deflagrazioni atomiche.
A Beirut l’esplosione ha fatto tremare la terra in un raggio di 200 chilometri e, secondo il centro tedesco di geo-scienza (GFZ), ha raggiunto la magnitudine di (...)

L’economia libanese è affondata in sette mesi. Gli abitanti cominciano a patire la fame. Una soluzione è possibile purché si analizzino correttamente le cause del problema. Bisogna anche ammettere i propri errori e distinguere fattori fra strutturali e regionali. È vano, nonché diffamatorio, accusare il nemico tradizionale, Israele, o il brutale alleato, gli Stati Uniti, di aver originato un problema che perdura da secoli ed è sino a tal punto anacronistico. Ed è pericoloso ignorare l’evoluzione del principale alleato attuale dello Hezbollah, l’Iran.

Il 30 giugno 2020 il primo ministro libanese, Hassan Diab, intervenendo alla videoconferenza per la ricostruzione della Siria, ha chiesto aiuto alle Nazioni Unite e all’Unione Europea di fronte alla legge Caesar.
Il Caesar Syria Civilian Act, entrato in vigore il 17 giugno, è una legge statunitense finalizzata a punire il presidente siriano Bashar al-Assad, colpevole di essere ancora al proprio posto nonostante anni di minacce, embargo, false accuse, processi truccati e guerra.
La legge (...)

A luglio gli Stati Uniti potrebbero liberare 13 ostaggi dello Hezbollah, detenuti con pretesti vari.
Da oltre un anno gli Stati Uniti si sono dotati d’un arsenale giuridico complesso che ha loro permesso di ottenere l’estradizione e l’incarcerare di persone che, da Paesi terzi, finanziavano in modo perfettamente legale lo Hezbollah .
Il finanziatore più noto è l’uomo d’affari congolese Kassem Tajeddine (foto), arrestato in Marocco, estradato negli Stati Uniti, giudicato per «finanziamento del (...)

Durante un discorso televisivo diffuso il 16 giugno 2020 il segretario generale dello Hezbollah, sayyed Hassan Nasrallah, ha smentito le accuse secondo cui miliardi di dollari sarebbero stati trasferiti negli ultimi mesi dal Libano all’Iran e alla Siria.
Hassan Nasrallah ha invece accusato una banca di aver trasferito illegalmente almeno 20 miliardi di dollari dal Libano agli USA, provocando il crollo della lira libanese.
L’entrata in vigore, il 17 giugno 2020, della Legge Cesare (Caesar (...)

Per combattere l’epidemia, in Libano il governo di Hassan Diab ha decretato il coprifuoco e adottato misure sanitarie drastiche; le strutture del sistema sanitario appartengono però quasi esclusivamente ai privati.
I partiti confessionali libanesi filo-USA accusano lo Hezbollah di aver importato il COVID-19 dall’Iran.
In simile contesto, lo Hezbollah, di propria iniziativa, ha preso in carico la sanità pubblica del sud del Paese, maggioritariamente sciita. Il Partito di Dio possiede ospedali (...)

La senatrice democratica del New Hampshire, Jeanne Shaheen, e il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, hanno depositato una proposta di legge, la Zero Tolerance for Unlawful Detentions of U.S. Citizens in Lebanon Act (Legge sulla tolleranza delle detenzioni arbitrarie dei cittadini statunitensi in Libano).
L’obiettivo è ottenere la liberazione di Amer Fakhoury (foto), detenuto in Libano dal 12 settembre 2019, con l’accusa di torture e altri crimini di guerra. L’arrestato, membro (...)

Fonti della sicurezza libanese affermano che parecchie manifestazioni antigovernative sono orchestrate dalla Turchia attraverso il partito politico dei Fratelli Mussulmani in Libano, la Jamaa Islamiya.
Creata nel 1952 dal Supervisore Generale dei Fratelli Mussulmani in esilio a Beirut, Mustafa Sibai, la Jamaa Islamiya sarebbe stata inizialmente finanziata dal banchiere svizzero François Genoud (esecutore testamentario di Joseph Goebbels); ora è finanziata dallo Stato turco.
All’inizio delle (...)

Secondo il gruppo della televisione pubblica turca TRT, dei parlamentari europei avrebbero presentato una denuncia per sottrazione fondi contro l’ex Alta Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, e due ex presidenti del governo libanese, Saad Hariri e Najib Mikati .
Oltre cento milioni di dollari sarebbero stati stornati dall’aiuto europeo destinato alla gestione della crisi dei rifiuti del Libano nel 2015.
Il gruppo di (...)

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