Nel nocciolo duro dell’amministrazione Bush II, Stephen J. Hadley rappresenta l’elemento meno conosciuto al pubblico e la personalità più eclissata. Egli gioca nondimeno un ruolo centrale.

Sin dall’uscita dall’università di Yale, dove egli ha conseguito la laurea in giurisprudenza, colui che si chiama ancora Steven Hadley è entrato al Segretariato alla Difesa, come ispettore di un gruppo di analisi. Richard Nixon non aveva ancora firmato il trattato di pace col Vietnam.

Notato dal generale Brent Scowcroft, un associato di Henry Kissinger che gli era poi succeduto come consigliere nazionale per la sicurezza, Hadley raggiunge il Consiglio di Sicurezza Nazionale nel 1975 durante l’amministrazione Ford.

Nel 1977, quando i repubblicani perdono la Casa Bianca, egli lascia l’amministrazione pubblica per il settore privato. Entra come avvocato nello studio Shea & Gardner, consigliere giuridico del primo fabbricante mondiale d’armi, Lockeed Martin. Quest’azienda sta in quel periodo affrontando uno scandalo che è iniziato in Giappone e che si estende in Europa: essa ha corrotto dei dirigenti politici che sono costretti, gli uni dopo gli altri, alle dimissioni. Hadley conserverà questo impiego per ventiquattro anni, anche quando tornerà nell’amministrazione e quando si impiegherà in uno studio di consiglio strategico.

All’inizio degli anni ’80, Steven Hadley realizza una truffa ai danni di una società di assicurazione, truffa ammontante a 1,1 milioni di dollari.

Sarà scoperto, condannato da un tribunale dell’Iowa e costretto al rimborso.

Per cancellare le tracce del suo misfatto, egli modifica allora il suo nome in Stephen John Hadley.

Quando Reagan conquista la Casa Bianca, Hadley resta nel settore privato. Però nel 1986 scoppia lo scandalo Irangate. Il presidente Reagan nomina una commissione di tre saggi per fare piena luce.

Essa è composta dal senatore texano John Tower, da Edmund Muskie [1] e da Brent Scowcroft. Quest’ultimo chiama di nuovo Stephen J. Hadley accanto a sé. Al di là di ogni verosimiglianza, la commissione opta per l’innocenza del presidente Reagan e del vicepresidente Gorge Bush: il finanziamento dei contras del Nicaragua attraverso traffici di droga e vendite illegali di armi all’Iran erano state un’iniziativa segreta di membri zelanti del Consiglio di sicurezza nazionale, realizzati all’insaputa dei loro superiori.

Nel 1989, Gorge H. Bush (il padre) succede a Ronald Reagan. Per ringraziare quelli che l’hanno discolpato, nomina Brent Scowcroft consigliere alla sicurezza nazionale, e John Tower Segretario alla Difesa. Ma il gioco è un po’ troppo appariscente, e il Senato fa resistenza. In definitiva, Tower [2] rinuncia, a vantaggio di Dick Cheney. Quest’ultimo prende Stephen Hadley al proprio servizio come assistente per la politica di sicurezza nazionale, vale a dire come ufficiale di collegamento con Scowcroft. Conoscerà specialmente l’invasione di Panama e la guerra del Golfo. Egli sarà anche l’inviato speciale di Cheney per gli Stati post-sovietici. Nel 1993, Clinton spazza via i repubblicani. Il generale Brent Scowcroft si riconverte nella consulenza privata strategica. Egli crea un proprio studio, il Gruppo Scowcroft, in cui egli si circonda dei talenti che lui stesso ha messo alla prova, specialmente il generale Colin Powell, Stephen adley e Condoleezza Rice.

Hadley cumula tale responsabilità con il suo incarico nello studio Shea & Gardner. Egli sarà ben presto raggiunto da un altro vecchio collaboratore di Scowcroft, l’ambasciatore democratico R. James Woolsey, specialista dell’equilibrio degli armamenti ed effimero direttore della C.I.A.

In quanto avvocato della Lockeed Martin, Hadley è in contatto con gli amministratori dell’azienda, in particolare con Lyne Cheney (moglie di Dick). Egli si avvicina a Bruce P. Jackson, il vicepresidente dell’aziena incaricato di conquistare nuovi mercati. Essi sviluppano insieme l’ “US Committee to expand NATO” (Comitato statunitense per l’allargamento della NATO), all’interno del quale introducono Richard Perle e Paul Wolfowitz. Il comitato guida nel 1999 l’entrata della Repubblica Ceca, dell’Ungheria e della Polonia. Poi quelle di Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Ogni volta, i dirigenti dei nuovi stati membri sono “sollecitati” ad adeguare il loro esercito agli standard NATO, vale a dire ad acquistare dei materiali Lockeed Martin. La pressione è talmente forte che taluni di questi governanti denunciano il “racket” di cui sono oggetto.

Durante questo periodo, Hadley di dedica anche ad un think-tank di estrema destra., il National Institute for Public Policy (NIPP – Istituto Nazionale di Politica Pubblica). Lì i nostalgici del Dottor Stranamore studiano tutti gli impieghi possibili dell’arma atomica. Con una trentina di persone, tra le quali il suo collega R. James Woolsey, egli partecipa ad un gruppo di lavoro che concepisce il celebre rapporto “Rationale and Requirements for U.S. Nuclear Forces (Rapporto e condizioni per le forze nucleari statunitensi). Nel 2001, tale gruppo sarà integrato all’amministrazione Bush in un pannello di consultazione sul concetto di dissuasione (Deterrence Concepts Advisory Panel). Esso riformulerà il rapporto per farne la dottrina nucleare ufficiale (Nuclear Posture Review), nel gennaio 2002. Durante la Guerra Fredda, il NIPP assicurava che fosse necessario sviluppare l ‘arma atomica per proteggersi dal “pericolo rosso”. Una volta dissoltasi l’Unione Sovietica, il NIPP assicurò che sarebbe stato necessario a maggior ragione sviluppare l’arma atomica,per il fatto che non si sapeva chi sarebbe stato il prossimo nemico. Conveniva dunque prepararsi ad ogni eventualità, ideando e producendo nuovi tipi di arma atomica, in particolare armi “tattiche”.

Hadley, in quel periodo, è anche amministratore dell’ANSER (Advanced National Strategies and Enabling Results), un istituto privato che promana dalla Rand Corporation e che lavora in esclusiva per agenzie governative. Egli lavora al fianco di vecchi direttori di servizio del Pentagono e della C.I.A., spesso membri della Society of Competitive Intelligence Professionals (Società dei Professionisti dell’Informazione Concorrenziale). ANSER dispone di una filiale discreta, la Legi-Slate, specializzata nello studio di documenti parlamentari relativi a questioni di difesa. Si tratta di una joint-venture con il Washington Post [3].

ANSER e il CSIS [4] hanno sviluppato, tra il 1998 ed il 2000, un nuovo concetto, quello di “sicurezza della patria” (Homeland Security). La parola “patria” era stata fino allora assente dai discorsi politici, in quanto a fatica connotabile in una nazione di emigrati; allo stesso modo l’espressione “sicurezza della patria” era assolutamente sconosciuta. Questa espressione designa la necessità di preparare il paese a far fronte ad un attacco con armi di distruzione di massa. Ciò comprende al contempo misure di protezione dalle azioni del nemico, organizzazione di soccorsi d’urgenza su vasta scala e organizzazione della continuità del governo. Il gruppo di lavoro del CSIS comprendeva una trentina di persone, tra cui Paul Bremer III, Richard Clarke, il generale Wayne Downing e naturalmente R. James Woolsey e Stephen J. Hadley. Quest’ultimo era il solo ad aver posto contemporaneamente nell’NASER e nel CSIS [5]. Hadley allo stesso modo partecipa ad un gruppo di otto specialisti, formato da Condoleezza Rice, i “Vulcani”. Come la divinità romana che forgia le armi degli dei nelle profondità dei vulcani, essi formano il candidato George W. Bush alla politica internazionale. Sin dal suo arrivo alla Casa Bianca, George W. Bush riforma il Consiglio di Sicurezza Nazionale. Egli riorganizza totalmente il lavoro in sotto-comitati [6] e crea un ruolo di consigliere aggiunto, col compito del coordinamento generale, ruolo che egli affida a Stephen Hadley. Beninteso, uno degli undici comitati di coordinamento politico è denominato “proliferazione, contro-proliferazione e difesa della patria”.

In maniera generale, George W. Bush apre le porte della sua amministrazione alla Lockeed Martin. Gli amministratori e i quadri dell’azienda hanno colonizzato dei posti ad altissima responsabilità: il vicepresidente Norman Mineta diviene Segretario ai Trasporti; il direttore operativo Peter B. Teets si aggiudica la direzione dell’Aeronautica e del NRO; il sottodirettore dell’azienda Everet Beckner ottiene la direzione dei programmi nucleari; un lobbysta dell’azienda, Otto Reich, [7] è nominato alla direzione “America Latina” del Dipartimento di Stato, etc.

Nella settimana che seguì agli attentati dell’11 settembre 2001, la Casa Bianca produsse un piano completo di creazione del Dipartimento di Sicurezza della Patria.

In base alle spiegazioni allora fornite, una cellula guidata dal vicepresidente Cheney lavorava in segreto su questo tema da otto mesi e si apprestava a fornire un rapporto per il successivo I ottobre. Questo lavoro era, secondo tale versione, così segreto al punto che la stessa esistenza della cellula non era stata rivelata, e che non esiste alcuna traccia delle sue attività.

Ogni cosa lascia invece pensare che si tratti di una frottola, e che siano state in realtà ANSER e CSIS ad aver preparato la nascita di questo piano.

Resta da precisare l’utilità di questa pietosa menzogna.

Nel 2002, Hadley ha supervisionato la creazione del Project on Transitional Democracies (Progetto per le democrazie in transizione), sempre col suo amico Bruce P. Jackson. Si tratta di associare il complesso militar-industriale alle “rivoluzioni spontanee” che il Consiglio di Sicurezza Nazionale va pianificando in Europa Centrale ed Orientale: Georgia, Bielorussia, Ucraina etc. , e di integrare questi Stati nella NATO.

Nel dicembre del medesimo anno, i due compari creano il “Committee for the Liberation of Iraq” (Comitato per la Liberazione dell’Iraq).

Tale associazione, che moltiplicherà le riunioni pubbliche e gli interventi nei mass-media per mobilitare l’opinione pubblica statunitense verso la guerra, è amministrata da un consiglio composto esclusivamente da azionisti ed impiegati di Lockeed Martin [8]. Per “vendere” questa guerra, Hadley agisce su tutti i fronti. E’ lui a trasmettere all’O.N.U. dei documenti attestanti che il governo di Saddam Hussein ha tentato di procurarsi in Niger materiali nucleari. E’ sempre lui a testimoniare di un appuntamento segreto a Praga tra Mohammed Atta, capo presunto degli attentati dell’11 settembre, ed un responsabile dei servizi segreti iracheni. Egli vede lì le prove del fatto che “Saddam” ha complottato contro l’ “America”, e che egli si appresti a colpirla nuovamente con una bomba atomica. E’ arrivato ormai il momento di far guerra all’Iraq con gli eccellenti materiali di Lockeed Martin, e di assicurare la “sicurezza della patria”. Ma i documenti si rivelano essere dei falsi grossolani, l’appuntamento di Praga è un’insulsaggine, e l’invasione dell’Iraq un fiasco militare. Hadley accetta di fare il prestanome per salvare il presidente Bush, e prende su di sé la responsabilità di tutti gli errori. Lo si crede ormai “bruciato”, ma nel novembre 2004 George W. Bush lo sceglie come consigliere di sicurezza nazionale nella sua seconda amministrazione.

Traduzione de Pierandrea Caione
, http://www.comedonchisciotte.org

[1Edmund Muskie fu Segretario di Stato (democratico) di Jimmy Carter dal !977 al 1980.

[2Nel 1991, John Tower morirà in un incidente aereo. Allo stesso modo molti altri “testimoni” dell’Irangate moriranno a qualche giorno di distanza l’uno dall’altro in diversi incidenti.

[3“The strange career of Homeland Security”, di Maggie Burns, edizione on-line, 29 giugno 2002.

[4“CSIS, i crociati del petrolio”, Voltaire, 6 luglio 2004.

[5E’ quanto attesta la lista dei partecipanti ad una riunione intitolata “Difendere l’America: ridefinire il concetto di Difesa della Patria – First Senior Advisory Group Meeting-“, tenuta al CSIS il 5 aprile 2000. Cfr. sito del CSIS

[6National Security Presidential Directive # 1, 13 febbraio 2001.

[7“Otto Reich e la controrivoluzione”, Voltaire, 14 maggio 2004.

[8“Una guerra fruttuosa per Lockeed Martin”, Voltaire, 7 febbraio 2003.