Riad ha percepito la nomina di Michael Ratney ad ambasciatore degli Stati Uniti in Arabia Saudita come prova del disinteresse di Washington per la monarchia saudita. Ratney è infatti un civile; l’Accordo del Quincy prevedeva invece che gli Stati Uniti assicurassero la protezione militare della famiglia dei Saud in cambio del loro petrolio.

Negli ultimi anni il Pentagono non ha difeso né l’Arabia Saudita né gli Emirati Arabi Uniti dagli attacchi degli huti yemeniti. Gli Stati Uniti pretendevano che questi due Paesi continuassero la guerra in Yemen e non lasciassero lo stretto di Bab-el-Mandeb in mano agli iraniani. Per mettere le cose in chiaro, il presidente Biden ha avviato colloqui con l’Iran e rimosso gli huti dall’elenco delle organizzazioni terroriste.

A questi motivi di tensione, si è aggiunta, dopo l’uccisione del Fratello Mussulmano e giornalista Jamal Kashoggi, l’accusa di Biden al principe ereditario Mohamed bin Salman di essere un assassino e all’Arabia Saudita di essere un paria.

L’Arabia Saudita ha rifiutato di aumentare la produzione di petrolio per controbilanciare l’embargo degli idrocarburi russi.

L’ex capo dei servizi segreti sauditi, principe Turki Al-Faisal, ha dichiarato ad Arab News che il proprio Paese si sente abbandonato dall’alleato americano.

Traduzione
Rachele Marmetti