I servizi di sicurezza russi (FSB) hanno declassificato nuovi documenti sui banderisti del periodo fra le due guerre.

Uno di questi documenti, il giornale Estremo Oriente, attesta che nel 1939 i “nazionalisti” ucraini di Stepan Bandera pensarono di lasciare l’attuale Ucraina per fondare uno Stato ucraino indipendente, sotto la protezione dei nazisti, nel Krai Primorsky (Manciuria), dove viveva un’importante comunità ucraina.

Come abbiamo ripetutamente spiegato, l’intenzione dei “nazionalisti” ucraini è mai stata quella di difendere il loro territorio, ma la loro “razza”. Si ritengono di stirpe scandinava, discendenti dei variaghi, ma soprattutto non si considerano slavi.

L’ucraino-lituano Yevhen Konovalets, che fondò e presiedette l’OUN (Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini) e comandò l’UVO (Esercito Popolare Ucraino, finanziato dai servizi segreti tedeschi e in seguito dai nazisti) fino alla sua uccisione, nel 1938, incontrò due volte Adolf Hitler. Quando nazisti e giapponesi attaccarono l’Unione Sovietica, fu Konovalets a negoziare la creazione di uno Stato ucraino nel Krai Primorsky.

Il nuovo regime ucraino ha trasferito le sue spoglie, insieme a quelle di Stepan Bandera e Andriy Melnyk, nel cimitero di Leopoli.

Il 17 giugno 2011 la Commissione Affari esteri della Lituania gli ha reso omaggio.


 “L’alleanza di CIA, MI6 e banderisti”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 12 aprile 2022.
 “Ucraina: la seconda guerra mondiale non è finita”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 26 aprile 2022.
 “L’ideologia dei banderisti”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 21 giugno 2022.

Traduzione
Rachele Marmetti