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USA: amministrazione Trump
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Alla fine il presidente Trump si è allineato alle ambizioni dello Stato Profondo USA di distruzione del Bacino dei Caraibi. Trump ha supportato il vicepresidente Mike Pence e il senatore Marco Rubio nelle operazioni di destabilizzazione del Venezuela. Potrebbe sostenerli anche nel progetto a favore d’Israele e contro la Siria.

Il presidente Donald Trump ha rinunciato a cambiare la politica statunitense? Si è arreso all’ex classe dirigente del proprio Paese? Negli ultimi due mesi la sua amministrazione sembra aver reimpostato i tre comandi militari del Pentagono: AfriCom, CentCom e SouthCom. Il primo sarebbe stato autorizzato a battersi contro i progetti cinesi nel continente africano; il secondo verrebbe impegnato a dividere il Medio Oriente Allargato tra arabi e persiani; il terzo a distruggere le strutture statali del Bacino dei Caraibi. Queste nuove missioni si coniugano con un ritorno dei neoconservatori.

Il segretario di Stato Mike Pompeo ha nominato Elliott Abrams inviato speciale per il Venezuela.
Abrams è un neo-conservatore. Prima di confluire nell’amministrazione Reagan, ha fatto parte della piccola consorteria di ebrei che attorniava il senatore democratico Henry Scoop Jackson. Ha sposato la figliastra di Norman Podhoretz, caporedattore di Commentary. È uno dei fondatori della teopolitica.
Abrams ha sovrinteso alla creazione della National Endowment for Democracy, l’agenzia incaricata (...)

Dopo aver tolto a Daesh lo Stato a cavallo tra Iraq e Siria che gli avevano in precedenza assegnato, gli Stati Uniti vogliono recuperare parte dei mercenari per utilizzarli in altri modi. Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, ha individuato nuovi obiettivi, nuovi partner e nuovi metodi. Questo congegno, ancora segreto, lo possiamo cogliere solo attraverso gli elementi già messi in atto. Thierry Meyssan esplora quest’universo di violenza.

Proponiamo l’editoriale di Al-Watan ove Thierry Meysan espone ai lettori siriani le ragioni del ritiro delle truppe USA dal loro Paese. L’articolo contiene informazioni ignorate dai media occidentali, che chiariscono il modo in cui la decisione è stata presa dal presidente Trump, insieme agli alleati dell’Arabia Saudita e del Qatar, nonché ai partner russi.

Il ritiro USA da Siria e Afghanistan e le dimissioni del generale Mattis testimoniano come mondiale stia vacillando. Gli Stati Uniti non detengono più il primato, né sul piano economico, né sul piano militare. Si rifiutano di continuare a combattere a esclusivo servizio degli interessi della finanza transnazionale. Le alleanze di cui sono l’epicentro cominciano a disgregarsi, senza che però gli alleati ammettano la potenza ascendente di Russia e Cina.

Le portavoce della Casa Bianca e del Pentagono, rispettivamente Sarah Sanders e Dana White, hanno confermato che il presidente Donald Trump, dopo un colloquio con l’omologo turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha ordinato a tutto il personale statunitense di evacuare la Siria.
Il personale del Dipartimento di Stato lascerà il Paese in 24 ore, quello del Dipartimento della Difesa (circa 4.000 uomini, di cui solo 2.000 presenti ufficialmente) entro 100 giorni.
Gli Stati Uniti occupano illegalmente il (...)

Pur non modificando granché nella lotta al terrorismo, la nuova strategia degli Stati Uniti modifica in profondità le regole di lavoro del Pentagono e del segretariato per la Sicurezza della Patria. Non si tratta di una razionalizzazione di quel che è stato costruito dopo il 2001, ma di una ridefinizione dei compiti dello Stato federale.

Washington non ha gradito la condanna da parte della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) di alcune proprie sanzioni contro l’Iran.
Washington ha annunciato che impugnerà il Trattato bilaterale per l’amicizia, i rapporti economici e i diritti consolari del 15 agosto 1955, su cui si fondano le argomentazioni di Teheran.
La CIG sta ora esaminando un esposto in cui l’Autorità Palestinese denuncia l’illegalità del trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme. Il ricorso si fonda sul piano di (...)

L’ammiraglio William H. McRaven ha presentato al segretario della Difesa le dimissioni dal Consiglio Consultivo per l’Innovazione.
Quest’organismo fu istituito nel 1996 dal segretario della Difesa, Ash Carter, per trarre il massimo vantaggio dalle innovazioni delle industrie della Silicon Valley; ne fanno parte personalità della rete internet e militari d’alto rango.
L’ammiraglio McRaven si è scontrato frontalmente con il presidente Trump allorché quest’ultimo ha revocato il diritto d’accesso al (...)

Il 10 settembre 2018, prendendo la parola davanti alla Federalist Society a Washington, il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, ha annunciato il piano dell’amministrazione Trump contro la Corte Penale Internazionale (CPI) .
Creata dallo Statuto di Roma (1998), la CPI è un organo di giustizia universale deputato a perseguire i crimini di guerra e contro l’umanità. Dal 2010 la CPI giudica anche i crimini di aggressione e in futuro potrebbe anche perseguire i crimini ecologici. (...)

Contrariamente al pensiero dominante, il vertice NATO non ha opposto gli Stati Uniti agli altri membri dell’Alleanza, bensì il presidente Trump all’alta amministrazione intergovernativa. Secondo Thierry Meyssan, il problema non è sapere se la personalità dell’inquilino della Casa Bianca venga o no apprezzata, ma se lo si appoggia perché eletto dal popolo o se gli si preferiscono i burocrati del sistema.

Donald Trump ha fatto redigere un progetto di legge che prevede l’attribuzione di pieni poteri al presidente degli Stati Uniti in materia di dazi .
Il progetto, non ancora discusso in seno all’amministrazione, ha lo scopo di far uscire gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Secondo Axios, il sito web che ha divulgato il documento, è improbabile che il Congresso accetti di concedere maggiori poteri al (...)

Dopo l’esame degli eventi storici cui Donald Trump fa riferimento (il compromesso costituzionale del 1789, gli esempi di Andrew Jackson e di Richard Nixon) e della percezione della sua politica da parte dei sostenitori, ora Thierry Meyssan passa all’analisi della sua azione antimperialista. Trump non vuole un ritorno al passato. Al contrario, sta abbandonando gli interessi della classe dirigente transnazionale a beneficio dello sviluppo economico nazionale.

Durante il summit del G7 di Charlevoix, il presidente Trump avrebbe dichiarato che la NATO è altrettanto dannosa dell’Accordo Nordamericano per il Libero Scambio (NAFTA) e veramente troppo costosa per gli Stati Uniti .
Durante la campagna elettorale, Donald Trump aveva definito la NATO «obsoleta». Nelle ultime settimane, la sua amministrazione ha rifiutato un visto speciale a un ex segretario generale dell’organizzazione, lo spagnolo Javier Solana, probabilmente in ragione del suo impegno (...)
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