Il presidente della repubblica francese, François Hollande, il 22 maggio ha ricevuto all’Eliseo una delegazione di curdi iracheni, condotta dal lobbista Bernard-Henry Lévy. Hollande ha loro garantito la continuità della politica francese nei confronti del governo regionale curdo d’Iraq, che Parigi, in violazione del diritto internazionale, arma direttamente, senza passare per il potere centrale di Bagdad.

L’ex ministro agli Affari esteri francese Bernard Kouchner (al centro) — che nel 2003 fu sfortunato candidato alle funzioni di rappresentante dell’ONU in Iraq — il 23 maggio ha inaugurato a Parigi una rappresentanza dei kurdi di Siria, che ora dispone di un ufficio gentilmente fornito da Bruno Ledoux (a destra), ricchissimo proprietario di giornali (Libération, L’Express, i24news…) legati a Israele.

Nello stesso momento la ministra all’Ambiente, Segolène Royale — e madre dei quattro figli del presidente Hollande — veniva ricevuta a Istanbul dal presidente Erdoğan.

La Francia non riconoscerà la rappresentanza dei curdi di Siria perché ha già riconosciuto la Coalizione nazionale siriana come unico interlocutore legittimo e si è impegnata ufficialmente a proteggere l’integrità territoriale della Siria.

Nel 2011 i ministri agli Affari esteri francese e turco, Alain Juppé e Ahmet Davutoğlu, si erano impegnati a fare insieme la guerra alla Libia (già dichiarata) e alla Siria (non ancora dichiarata); l’accordo prevedeva la creazione di un nuovo Stato in territorio siriano, ove potervi espellere i curdi turchi. Il 31 ottobre 2014 il presidente François Hollande ha ricevuto all’Eliseo, ufficialmente, Recep Tayyip Erdoğan e, segretamente, uno dei due copresidenti dei curdi di Siria, Saleh Muslim, per concludere un accordo a tre. Ma l’8 febbraio 2015 François Hollande ha ricevuto ufficialmente l’altro copresidente dei curdi di Siria, fedele di Abdullah Öcalan, provocando la collera della Turchia. Il 13 novembre 2015 gli attentati rivendicati da Daesh — l’organizzazione terrorista sponsorizzata dalla Turchia — colpivano la Francia, traditrice dei propri impegni.

Traduzione
Rachele Marmetti