Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si è recato di sorpresa ad Amman, accompagnato dal capo del Mossad, Yossi Cohen. La delegazione è stata ricevuta dal re Abdallah II.

Secondo nostre informazioni, gli incontri hanno riguardato l’installazione di forze pro-iraniane nel sud della Siria, nonché il piano di pace statunitense, prima dell’arrivo della delegazione composta da Jared Kushner e Jason Greenblatt.

 Israele e Giordania osservano con preoccupazione la preparazione di un’offensiva nel sud della Siria da parte dell’Esercito Arabo Siriano e dei suoi alleati. Pur avendo ammesso che in Siria non ci sono truppe iraniane, ma solo consiglieri militari, Israele e Giordania temono tuttavia che nella regione s’insedino Hezbollah e milizie sciite afgane e irachene, pro-iraniane.

 Israele e Giordania tentano di far convergere i loro punti di vista per fare blocco al cospetto del piano di pace degli Stati Uniti. I due Paesi si sarebbero accordati sul principio della «soluzione dei due Stati», in cui lo Stato palestinese sarebbe la Giordania allargata alla Cisgiordania. In tale ottica, i due leader avrebbero anche esaminato le possibilità di facilitare trasporti e commercio tra Giordania e Cisgiordania e affrontato la questione della sovranità della Giordania sui santuari religiosi ebrei, cristiani e mussulmani di Gerusalemme.

Traduzione
Rachele Marmetti