Secondo l’avvocato Geoff Shepard (foto), documenti trovati negli Archivi Nazionali dimostrano che il Watergate non fu un complotto di Nixon per spiare il Partito Democratico, bensì un complotto dei democratici contro di lui.

Nel libro The Nixon Conspiracy: Watergate and the Plot to Remove the President (La cospirazione Nixon: il Watergate e il complotto per destituire il presidente), uscito mercoledì scorso, Shepard afferma che per tutta la durata dello scandalo parlamentari e procuratori si riunirono in segreto per coordinarsi. Inoltre mette in dubbio diverse testimonianze contro il presidente. Testimoni che, dice Shepard, sebbene condannati, non hanno fatto nemmeno un giorno di prigione.

Geoff Shepard non è un avvocato qualsiasi. È stato il numero due del collegio di difesa del presidente Nixon. Già nel 2015 menzionò i fatti citati oggi, ma all’epoca non era in possesso dei relativi documenti.

Nel 2005 Vanity Fair rivelò l’identità di Gola Profonda, la fonte dei giornalisti dello Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein: Mark Felt, vice del direttore dell’FBI, J. Edgar Hoover.

Se la versione di Shepard fosse verificata (noi non abbiamo consultato i documenti citati), getterebbe nuova luce sul ruolo dello Stato Profondo USA contro i presidenti Richard Nixon e Donald Trump. Anche l’onestà di quest’ultimo è stata messa in dubbio da un ex direttore dell’FBI, Robert Mueller.

Traduzione
Rachele Marmetti