Secondo il New York Times, dopo l’abbattimento di un aereo russo nel Sinai a novembre 2015, Israele ed Egitto hanno concluso un accordo segreto [1].
I due Stati stanno collaborando nel Sinai per combattere Daesh; In poco più di due anni, l’aviazione israeliana avrebbe bombardato un centinaio di volte le postazioni jihadiste in territorio egiziano.
Lo scoop del quotidiano statunitense mira a far credere che Israele combatta da sempre e in ogni circostanza gli jihadisti, il che è falso.
Dal 1978 Israele fornisce armi ai Fratelli Mussulmani per conto degli Stati Uniti. È accaduto in Afghanistan contro i sovietici (Operazione Ciclone), in Bosnia Erzegovina e in Kosovo. È accaduto anche in Siria (Operazione Buon Vicino). Al tempo stesso, come a casa propria fa l’Arabia Saudita, Israele reprime duramente alcune attività della Confraternita sul proprio territorio o su quello palestinese, soprattutto per quel che concerne Hamas.
Queste rivelazioni sembrerebbero i prodromi di un cambiamento ufficiale della politica d’Israele nei confronti delle organizzazioni terroriste.
[1] “Secret Alliance : Israel Carries Out Airstrikes in Egypt, With Cairo’s O.K.”, David D. Kirkpatrick, The New York Times, February 3, 2018.
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