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La guerra che si preannuncia nel Mediterraneo stabilirà chi ha il diritto di sfruttare i giacimenti di gas e chi potrà trasportarlo. Diversamente da quanto comunemente si crede, la Turchia non solo abusa militarmente dei propri vicini, rivendica anche diritti che non sono mai stati definiti e che finora non sono mai stati una posta fondamentale.

Il 20 luglio 2020, durante un’audizione alla Commissione Esteri del senato, il senatore Lindsay Graham ha interrogato il segretario di Stato, Mike Pompeo, in relazione a una società statunitense che recentemente ha firmato un contratto con l’“Amministrazione Autonoma” del Nordest della Siria (YPG) per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e l’approvvigionamento delle raffinerie.
Il segretario di Stato ha confermato che la negoziazione aveva richiesto più tempo del previsto e che l’accordo (...)

Mentre la maggior parte delle persone è assorbita dalle misure per diluire nel tempo gli effetti dell’epidemia, i Saud rimettono in discussione la potenza del loro protettore, gli Stati Uniti. La prova di forza che oppone Riad e Washington scombussolava l’economia mondiale già da prima della propagazione del COVID-19. L’intenzione di prendere il controllo del petrolio saudita e venezuelano sembra aver indotto il presidente Trump a stringere nuove alleanze.

Il congresso degli Stati Uniti potrebbe adottare una legge anticartello contro l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) per riprendere il controllo del mercato mondiale del petrolio.
Da diversi anni le società petrolifere statunitensi si battono per la libera concorrenza nel settore. Hanno più volte presentato una proposta di legge, la NOPEC (No Oil Producing and Exporting Cartel Act), per estendere il principio agli Stati.
In seguito alla caduta della quotazione mondiale (...)

Mentre Washington supervisiona la disfatta saudita nello Yemen e corrono voci su possibili colpi di Stato a Riad, Victoria Coates è stata nominata inviato speciale degli Stati Uniti per l’energia. Sarebbe già arrivata a Riad, dove risiederà.
Victoria Coates è stata accusata d’essere l’autrice dell’intervento pubblicato nel 2018 sul New York Times «Faccio parte della resistenza all’interno dell’amministrazione Trump» e del successivo libro A warning (Un allarme) .
Ritenuta vicina a Donald (...)

Dopo la riunione trimestrale dell’OPEP a Vienna, la quotazione del greggio è precipitata del 20% sui mercati europei e del 30 su quelli asiatici. È il maggior ribasso degli ultimi 11 anni.
L’Arabia Saudita, respingendo le proposte di riduzione dell’offerta in un momento di rallentamento dell’economia mondiale dovuto all’epidemia del coronavirus, ha implicitamente imposto un drastico crollo dei prezzi.
L’Arabia Saudita è il principale protagonista dell’Organizzazione dei Paesi produttori di (...)

Continua in Siria la crisi energetica. Il 21 dicembre 2019, nella provincia di Homs, tre impianti petroliferi e di gas sono stati colpiti da attacchi di droni. Il 28 gennaio 2020 sono stati sabotati oleodotti sottomarini al largo di Banyias (foto).
Anche se è probabile si tratti di attacchi e sabotaggi a opera di jihadisti, non ci sono elementi per affermarlo con certezza.
La Siria ha bisogno di circa 100 mila barili di petrolio al giorno. Prima della guerra ne produceva 350 mila, oggi (...)

Mentre si affrontano in un duro scontro sull’impeachment del presidente Trump, Repubblicani e Democratici depongono le armi per votare al Senato quasi all’unanimità l’imposizione di pesanti sanzioni contro le società partecipanti alla realizzazione del North Stream 2, il raddoppio del gasdotto che attraverso il Baltico porta il gas russo in Germania. Ad essere colpite sono le società europee che partecipano al progetto da 11 miliardi di dollari, ormai realizzato quasi all’80%, insieme alla russa (...)

Gli Stati Uniti, che oggi sono i primi produttori mondiali di petrolio, grazie all’estrazione di quello di scisto, potrebbero mantenere il primato più a lungo del previsto.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEP) ha riconosciuto di non essere in grado di mantenere il prezzo del grezzo sotto i 60 dollari il barile. Washington potrebbe progressivamente aumentare i prezzi dal 2022, così da garantirsi la redditività del petrolio di scisto, nonostante il sempre maggior costo (...)

Mikhaïl Bogdanov, rappresentante speciale del presidente Putin per il Medio Oriente, il 23 ottobre 2019 ha dichiarato che tutti i giacimenti di petrolio e gas in Siria devono tornare sotto il controllo della Repubblica Araba Siriana.
Il presidente Bashar al-Assad aveva accordato il diritto di sfruttamento dei giacimenti petroliferi a società russe, che però non hanno mai potuto esercitarlo.
Nei negoziati che hanno preceduto l’operazione turca “Fonte di pace”, gli Stati Uniti avevano preteso che (...)

Sale la tensione tra Turchia e partner europei.
Dalla Russia la Turchia ha già acquistato S-400 e prevede di comprare degli aerei. Con questo mercato la Turchia non trasgredisce gli impegni verso l’Alleanza Atlantica, ma ne vìola l’implicito funzionamento anti-Russia. Sebbene gli Stati Uniti abbiano più volte avvertito Ankara delle possibili ripercussioni di queste transazioni, gli S-400 sono stati consegnati.
La Turchia ha avviato contemporaneamente esplorazioni petrolifere nelle acque (...)

Secondo Thierry Meyssan l’escalation delle tensioni nel Golfo non è dovuta al pericolo iraniano. È in realtà la seconda tornata della politica antimperialista iraniana di Mossadeq, antesignana dei mullah. Come nel 1952, oggi Londra è disposta alla guerra per difendere i propri indebiti vantaggi economici. Attenzione però: a una prima vittoria dei britannici, seguì dopo pochi anni la sconfitta di Suez, a vantaggio degli Stati Uniti.

Il 4 luglio 2019 Grace 1, petroliera iraniana battente bandiera panamense, è stata fermata dalla Royal Navy al largo di Gibilterra, in violazione del diritto internazionale che tutela la libera circolazione negli stretti.
Il Regno Unito ha giustificato l’operazione avanzando sospetti che l’Iran, in violazione del divieto dell’Unione Europea, di cui l’Inghilterra è ancora membro, faccia arrivare petrolio alla Siria.
Il consigliere nazionale USA per la Sicurezza, John Bolton, ha definito (...)

Il principe ereditario saudita, Mohammed ben Salman, e il presidente russo, Vladimir Putin, si sono incontrati a Osaka, a margine del G20, e si sono accordati per proporre all’OPEC+ di prolungare per altri nove mesi la riduzione della produzione di petrolio dei Paesi membri.
Il 1° luglio i membri dell’OPEC+ si sono incontrati a Vienna per la riunione semestrale e hanno approvato la proposta russo-saudita.
Negli Stati Uniti le industrie petrolifere, ritenendo che il mantenimento del prezzo al (...)

Manlio Dinucci ci esorta a vedere le cose con distacco. Egli colloca i sabotaggi delle petroliere, di cui Washington accusa Teheran, nel quadro della politica energetica globale degli Stati Uniti. Così facendo, mostra che, contrariamente alle apparenze, Mike Pompeo non mira all’Iran, bensì all’Europa.

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