Nell’audizione del 3 ottobre scorso davanti alla Commissione delle Forze Armate del senato, i generali James Mattis (segretario alla difesa) e Joseph Dunford (capo di stato-maggiore interarmi) hanno dichiarato che gli Stati Uniti rimarranno in Afghanistan per un tempo indefinito, affinché i talebani non abbiano alcuna possibilità di tornare al potere [1].

Inizialmente Stati Uniti e Regno Unito, invocando l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo al diritto di legittima difesa, erano intervenuti in Afghanistan con il pretesto di rovesciare i talebani, che proteggevano il responsabile degli attentati dell’11 settembre 2001, Osama Bin Laden [2]. Sedici anni dopo i due Paesi affermano che Osama Bin Laden è morto da tempo e che i talebani non sono più al governo. Sicché ora rimangono in Afghanistan per impedire ai talebani di riprendersi il potere, finalità non contemplata dall’art. 51 della Carta.

In realtà, il piano dell’Ufficio di Riorganizzazione delle Forze Armate (Pentagono) prevede, in particolare, l’occupazione illimitata dell’Afghanistan e, più in generale, dell’Asia centrale [3].

Traduzione
Rachele Marmetti

[1Political and Security Situation in Afghanistan”, US Senate Committee on Armed Services, October 3, 2017.

[2Lettere degli ambasciatori John Negroponte e Stewart Eldon del 7 ottobre 2001 al presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Ref. S/2001/946 et S/2001/947).

[3Fonte: The Pentagon’s New Map, Thomas P. M. Barnett, Putnam Publishing Group, 2004. Analyse : “Gli Stati Uniti e il loro progetto militare mondiale”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 24 agosto 2017.