Il Sudafrica ha denunciato le FDI [Forze di difesa israeliane] alla CPI [Corte penale internazionale] e ha organizzato per il 21 novembre un vertice virtuale dei BRICS sul genocidio di Gaza. Vi hanno partecipato i cinque Stati fondatori (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i nuovi membri (Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti), nonché il segretario generale delle Nazioni Unite.

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha messo in risalto l’importanza dell’incontro, cui hanno partecipato i rappresentanti di oltre la metà della popolazione mondiale. Ha esortato a organizzare vertici di questo tipo per tutte le crisi internazionali, parallelamente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha esposto tre urgenze che ritiene imperative:
1. cessare le ostilità e concordare un cessate-il-fuoco immediato;
2. cessare ogni forma di violenza e di attacco ai civili, nonché liberare i prigionieri civili;
3. cessare le punizioni collettive contro la popolazione di Gaza.

Il presidente cinese ha affermato inoltre che la comunità internazionale deve agire con misure concrete per impedire un allargamento del conflitto che metterebbe in pericolo la stabilità di tutto il Medio Oriente.

Xi Jinping ha altresì sottolineato che le cause profonde del conflitto israelo-palestinese risiedono nell’ignoranza:
1. del diritto del popolo palestinese a esistere in quanto popolo (negato dai “sionisti revisionisti”, da Jabotinsky a Benjamin Netanyahu);
2. del diritto del popolo palestinese a uno Stato (riaffermato dagli Accordi di Oslo del 1993);
3. del diritto del popolo palestinese al ritorno (stipulato dalla risoluzione 194 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1948).

È perciò necessario organizzare una conferenza internazionale per sanare queste ingiustizie.

Traduzione
Rachele Marmetti