Secondo la rete televisiva NBC, l’informatore dell’FBI sull’ingerenza russa nella campagna elettorale delle presidenziali USA è Stefan Halper, ex agente CIA, oggi professore a Cambridge (Regno Unito) e capo di una società di intelligence privata.
Halper è genero di Ray S. Cline, eminente personalità della CIA degli anni Sessanta e Settanta. Nella campagna elettorale del 1980, Halper lavorò per George H. Bush (padre), ex direttore della CIA che divenne vicepresidente di Donald Reagan. Halper riuscì a insinuarsi nell’équipe della campagna del presidente Jimmy Carter e a entrare in possesso di informazioni sulle relazioni di quest’ultimo con le nuove autorità iraniane. Bush e Reagan ottennero così il sostegno della Repubblica Islamica e negoziarono la “sorpresa d’ottobre” (il rilascio delle spie della CIA arrestate nell’ambasciata USA di Teheran [ottennero che il loro rilascio venisse rinviato a elezioni presidenziali concluse. Furono infatti liberate poche ore dopo l’insediamento di Reagan, ndt] [1]).
Secondo The Intercept, nel 2016, ossia durante la campagna elettorale di Donald Trump, Stefan Halper ha ricevuto più volte importanti somme di denaro dall’amministrazione Obama.
[1] Secondo l’immaginario occidentale queste spie sono considerate, a torto, “ostaggi”. Furono invece arrestate in flagrante delitto in una sezione segreta dell’ambasciata. Gli Stati Uniti non accusarono mai l’Iran di aver violato le loro prerogative diplomatiche, per la buona ragione che furono gli americani ad abusare del loro status di diplomatici.
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