La legge ucraina n. 7214 «Sull’interdizione della propaganda del regime totalitario nazista russo, l’aggressione armata dell’Ucraina da parte della Federazione di Russia, Stato terrorista, nonché dei simboli dell’invasione militare del regime totalitario nazista russo in Ucraina» è entrata in vigore il 22 maggio 2022. Prevede il sequestro dei beni di tutte le persone accusate di sostenere la Russia (pressoché l’intera popolazione del Donbass). La misura si applica anche a chi assimila il banderismo al nazismo.

Durante la seconda guerra mondiale Stepan Bandera ha soprinteso all’uccisione di 1,6 milioni di ucraini, oltre un milione dei quali erano ebrei. Non fu giudicato a Norimberga perché era già passato dal servizio alla Gestapo a quello della CIA. Un criminale contro l’umanità proclamato da Viktor Iuschenko «Eroe della nazione» [1].

La Russia ha posto come condizione per la pace non negoziabile la distruzione dei monumenti innalzati alla gloria di Stepan Bandera e una nuova intitolazione degli edifici pubblici che portano il suo nome. Il presidente Vladimir Putin ha assegnato alle forze armate russe l’obiettivo di «denazificare l’Ucraina».

È inoltre in discussione una proposta di legge (n. 7314) che prevede di revocare la cittadinanza a tutti gli ucraini che, chiamati alle armi, abbiano rifiutato la mobilitazione o siano espatriati. La disposizione contravviene alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Autore di questa proposta di legge è il deputato del Donbass avvocato Dmytro Lubinets che ha già fatto abrogare dalla Corte costituzionale una legge anticorruzione voluta dall’Unione Europea.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1Ucraina: la seconda guerra mondiale non è finita”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 26 aprile 2022.